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Comunicazione e Conoscenza - Pagina in costruzione
Comunicazione e conoscenza 
La conoscenza è uno dei motori dell'umanità, non è la semplice comprensione  ( informazione) , ma necessita di  significati  da quanto si percepisce (testi, immagini, ..) e dalle situazioni interpretando  e condividendo codici. 
Il mondo delle Comunicazioni ormai è un fiume in piena: novità,  aggiornamenti, upgrade rimbalzano da un lato all'altro e si insinuano in ogni  terminale disponibile.  Con quali  conseguenze ? La conoscenza è il prodotto della condivisione  e la contaminazione di culture e conoscenze non  può che essere arricchimento, ma  è  in atto anche un processo di globalizzazione (non  solo economico)  anche culturale e  dell'informazione che genera invece una cultura di massa  che tende ad appiattire le identità degli  individui e quindi delle singole comunità , generando una  cultura “povera” se non ci sarà consapevole dei  propri  costumi e della propria identità  culturale. 
Accedere "alla Conoscenza" significa accedere a nuove praterie da esplorare e conquistare e questo può generare timore e diffidenza e potrebbe essere interpretato come "un fatto sovversivo". Il mito di Prometeo, il conflitto intorno all'albero della Conoscenza, la storia di Faust il racconto di Dante [una smisurata vendetta si è abbattuta su coloro che inseguivano "come l'uomo s'etterna" Inferno canto XV - vs 85] sono significativi di "quali pericoli" porti accedere alla Conoscenza !
La nuova comunicazione: il web RIVEDERE 
        Il web ed i  diversi mezzi di comunicazione consentono lo sviluppo di nuove forme di volontariato  e partecipazione. Certo l'evoluzione tecnologica e la diffusione continua di  nuovo strumenti potrebbe mettere a rischio la qualità dello scambio. Infatti la  "Comunicazione" è un processo complesso di interazione e cooperazione  tra più attori in cui l'informazione è solo uno degli elementi. 
Comunicazione e condizionamento
        Il germe vivificante della Comunicazione ha molte implicazioni che  comunque condizionano la nostra esistenza. La comunicazione è conoscenza e  condivisione, ma è anche condizionamento che potrebbe sconfinare nell'  oppressione e nella schiavitù. Un problema deriva anche dalla potenza dei media  per la formazione del pensiero collettivo (non a caso definito quarto potere  dopo quello legislativo, esecutivo e giudiziario) perché l'informazione rappresenta  il cardine della democrazia. Di conseguenza questo ruolo può essere svolto  positivamente solo in condizioni di indipendenza dagli altri poteri . 
I tempi moderni - sempre affascinanti perché sono il nostro tempo - ci  offrono una moltitudine di strumenti che probabilmente i nostri padri neanche  hanno immaginato, ma le abilità richieste per gestire questo potentissimo  strumento saranno sempre le medesime: capacità di discernimento ed etica intesa  come ricerca di senso morale del nostro agire.
        Lo sappiamo, l'informazione può  essere forviante: una fotografia ripresa da un particolare punto di vista, una  comunicazione con "qualche omissione", un tono della voce o anche un  semplice ammiccamento del volto possono cambiare la natura del messaggio. La  storia è cosparsa di esempi clamorosi di realtà stravolte: il cavalo di Troia,  s.Pietro, Ulisse, il barone di Munchause senza dimenticare il mitico Pinocchio ...  per non parlare della vera e propria manipolazione della realtà o della verità distorta  dai furfanti per abbindolare gli sciocchi! 
Il  “rischio” della conoscenza 
        Non dimentichiamo quanti - uomini e donne - sono andati al rogo in nome  di convinzioni teologiche, etiche, scientifiche [qui possiamo ricordare Ipazia,  Pitagora, Spinoza, Socrate, Seneca, Giordano Bruno, Campanella, Galileo Galilei  affinché i nomi eccellenti consentano di ricordare anche anonimi che hanno  ricercato la Conoscenza fino alle estreme conseguenze]. 
Che fare ? 
        La ricerca della verità richiede deontologia da parte del  trasmettitore, ma anche consapevolezza e discernimento da parte del ricevitore  che deve, non solo saper "giudicare" il messaggio, ma saperlo  valutare in tutti i suoi aspetti. Un duro, inevitabile e fantastico lavoro,  talvolta anche pericoloso esercizio, ma necessario perché la ragione sconfigga  l'ideologia e la menzogna! 




